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"Remoto è il periodo in cui avevo l'abitudine di immergermi nelle rogge, era l'unico modo che conoscevo per lavare via la fretta. Poi mi mettevo supino sull'erba non ancora tagliata e aspettavo il farsi ingenuo delle nuvole. Magari un treno passava proprio mentre cercavo di fissare il tempo nell'ombra in cui stavo, per vedermi sparire con lei. Ora provo ad usare le parole, come se non ne avessi. Provo a usarle, come se fosse l'ultima mia possibilità. Vado a cercarmi altrove, vado per tornare più vicino di quanto mi sia lecito... non c'è margine che possa ovviare alla rugiada con le lacrime... sempre uguale è l'essenza che cambia... vivo da intruso in tutto quello che faccio."